Dopo l’impennata di decessi delle ultime settimane (25 in 15 giorni, oltre il 10% degli ospiti) e dei casi di contagio tra il personale (42% attualmente a casa in malattia), il capogruppo del PD coneglianese Alessandro Bortoluzzi, che già l’8 aprile aveva lanciato l’allarme e sollecitato affinché fossero eseguiti più tamponi nelle case di riposo e isolati i casi positivi, ritorna all’attacco.
“La situazione è gravissima, sono stati creati reparti separati per i positivi ai kit. Ma con test inaffidabili, fino all’esito dei tamponi non si possono individuare i contagiati certi” , spiega il capogruppo.
E aggiunge: “Zaia Aveva parlato di tamponi per strada, mai visti. I tamponi non vengono fatti nemmeno nelle case di riposo, con situazioni esplosive. Solo oggi, dopo le insistenti richieste di consiglieri PD e 5 stelle, arrivano dati aggiornati.”
“Il personale rimasto in servizio in questa situazione, con turni massacranti, è allo stremo, con poche mascherine, occhiali e tute: l’USL ha fornito pochissimo materiale” illustra il consigliere chiedendo, a nome di operatori, ospiti e familiari che sia data una risposta alle richieste di aiuto di casa Fenzi finora, purtroppo, cadute nel vuoto.
“Date la priorità a questa struttura dove la situazione è fuori controllo!” conclude. Dai test sierologici finora effettuati il 60% degli ospiti risulterebbe positivo al virus. Numeri tutti da verificare ma che preoccupano moltissimo la comunità coneglianese, che da quasi 150 anni affida con fiducia i propri anziani alle cure di casa Fenzi.