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Letta nomina la Segreteria Nazionale

Il Segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha nominato oggi la Segreteria nazionale, di cui, ai sensi dell’art. 10 dello Statuto, darà comunicazione alla Direzione nazionale. 

Ne faranno parte: 

Europa, Affari internazionali e Cooperazione allo sviluppo 

Lia Quartapelle , 38 anni, parlamentare

Istituzioni, Tecnologie e Piano Nazionale di Riforma e Resilienza 

Antonio Nicita , 53 anni, docente universitario

Transizione ecologica, sostenibilità e infrastrutture 

Chiara Braga , 41 anni, parlamentare

 Missione Giovani 

 Chiara Gribaudo , 39 anni, parlamentare

 Politiche per la Parità 

 Cecilia D’Elia , 57 anni, portavoce della Conferenza nazionale delle donne democratiche

 Politiche per la Sicurezza 

 Enrico Borghi, 53 anni, parlamentare

 Giustizia e Diritti 

 Anna Rossomando , 57 anni, parlamentare 

 Economia e finanze 

 Antonio Misiani , 52 anni, parlamentare

 Sviluppo economico, Terzo Settore, Missione PMI 

 Cesare Fumagalli , 67 anni, Segretario nazionale di Confartigianato Imprese dal 2005 al 2020

 Istruzione, Università e Ricerca 

 Manuela Ghizzoni , 59 anni, ex parlamentare

 Cultura 

 Filippo Del Corno , 51 anni, compositore e operatore culturale, assessore alla Cultura del Comune di Milano 

 Politiche Agricole, Alimentari e Forestali 

 Susanna Cenni , 57 anni, parlamentare

 Salute 

 Sandra Zampa , 64 anni, giornalista, ex parlamentare

 Sport 

 Mauro Berruto , 51 anni, giornalista e formatore. CT della Nazionale maschile italiana di Pallavolo dal 2010 al 2015

 Autonomie territoriali e Enti Locali 

 Francesco Boccia , 52 anni, parlamentare 

 Organizzazione 

 Stefano Vaccari , 53 anni, ex parlamentare 

Il segretario Enrico Letta formalizzerà successivamente la nomina del Coordinatore della Segreteria nazionale.

Alla vicesegretaria Irene Tinagli è affidata la missione “Italia globale”. Al vicesegretario Peppe Provenzano sono affidate la missione “Prossimità”, le politiche del lavoro e il contrasto alle diseguaglianze.

Il segretario promuoverà la costituzione di un Comitato di esperti sulle sfide di Next Generation EU, che sarà coordinato da Antonio Nicita.

Notizie nazionali

Progressisti nei contenuti, riformisti nei metodi, radicali nei comportamenti – le proposte di Enrico Letta

Una sintesi dei principali temi di discussione inviati dal nuovo Segretario Nazionale del Partito Democratico ai nostri Circoli per le prossime Consultazioni.

Nessuno si salva da solo

Se c’è una cosa che questo periodo drammatico ci ha insegnato è che nessuno si salva da solo, siamo tutti interconnessi. La fine della pandemia rappresenterà la vittoria della vita, un traguardo che sarà raggiunto grazie alla scienza e alla cooperazione tra Paesi, ricercatori, istituzioni. Questa dura lezione non sarà stata vana se la cooperazione proseguirà anche dopo, per affrontare le prossime sfide.

Multilateralismo e cooperazione

La vittoria di Biden negli Stati Uniti ha rilanciato il primato dei diritti umani. In questo mondo nuovo, l’Italia alla guida del G20 ha messo al centro la salute, considerata “bene comune mondiale”. Ora bisogna compiere un passo ulteriore, quello verso il coordinamento internazionale per evitare gli sprechi e altre perdite di vite umane. Il Partito democratico promuove il multilateralismo, i diritti umani e la cooperazione allo sviluppo.

Nuovo patto tra generazioni

Dalla pandemia è nato un nuovo, più profondo e autentico rapporto tra giovani e anziani, nel quale gli uni si sono sacrificati per la salute degli altri. La base per un nuovo patto tra generazioni.

Le donne veramente protagoniste

Le donne hanno pagato il prezzo più alto della pandemia: abbiamo assistito ad un preoccupante aumento delle violenze domestiche, a una diminuzione delle opportunità di crescita e realizzazione personale e professionale, a un peggioramento delle condizioni di lavoro. Le donne devo ritornare ad essere centrali, prioritarie nell’agenda democratica.

Il nostro motto: partecipazione + “Anima e cacciavite”

Due saranno i pilastri fondamentali del nostro approccio. Innanzitutto la partecipazione. Il Partito dovrà aprirsi, spalancare le proprie porte a tutta la società. Il secondo pilastro si fonda sull’idea di tenere insieme la nostra anima – i nostri valori, la nostra identità – con il cacciavite, ovvero la concretezza.

Largo ai giovani

Dobbiamo rimettere i giovani al centro dei nostri discorsi ma soprattutto dar loro voce. Per farlo partiremo dalla formazione, lanciando una Università democratica che formi la nuova classe dirigente. Inoltre, chiederemo di estendere il voto ai sedicenni per riequilibrare un corpo elettorale che riflette drammaticamente la crisi demografica.

Scuola e università basi portanti della società

Scuola e università devono essere priorità assolute. Occorrono investimenti nella modernizzazione dei sistemi educativi, con particolare attenzione a discipline STEM e interdisciplinarità, con l’obiettivo di formare una classe dirigente in grado di affrontare le sfide globali della nostra epoca. Dobbiamo inoltre lavorare perché il mestiere d’insegnante, il più bello del mondo, ritorni ad essere una aspirazione per i più giovani.

Potere fine a sé stesso: no grazie!

Non possiamo e non dobbiamo essere il Partito del potere, ma continuare a difendere con coerenza le nostre idee e i nostri valori, anche stando all’opposizione se necessario. Al governo dobbiamo andare vincendo le elezioni.

Perno del nuovo centrosinistra

La nostra ambizione è essere il perno di un nuovo centrosinistra, aperto al dialogo e al lavoro su coalizioni e alleanze. Parleremo con tutti i possibili interlocutori che nella politica e nella società condividono i nostri valori. Dobbiamo essere progressisti nei valori, riformisti nel metodo e radicali nei comportamenti per rappresentare una vera alternativa alla destra.

Governo Draghi

Il governo di Draghi è il nostro governo, ficchiamocelo in testa. È la Lega a dover giustificare la sua presenza in questo governo, non noi. Next Generation EU deve essere il nostro successo ma allo stesso tempo dobbiamo prepararci per il “dopo”, quando ci saranno le elezioni.

Una società più inclusiva

L’Italia deve fronteggiare tre grandi debiti: ambientale, pubblico demografico. Next Generation EU è lo strumento per farlo. La sostenibilità ambientale cambierà il nostro modello di sviluppo e produzione. È necessario riformare la pubblica amministrazione per diventare più efficienti e competitivi, riducendo così il debito pubblico. Infine dobbiamo lavorare sulla natalità, mettere al centro il lavoro e combattere l’ingiustizia sociale. Vogliamo lo ius soli e una società più inclusiva per tutti.

Next Generation EU

In questa fase di ripartenza dobbiamo guardare al futuro, promuovere l’internazionalizzazione delle imprese e valorizzare le PMI, perchè la sostenibilità si declina meglio grazie alla prossimità su cui esse si fondano. È poi fondamentale un’armonizzazione europea per combattere i paradisi fiscali e l’introduzione di una Tech Tax. Il futuro del nostro paese, inoltre, passa dal turismo, dalla cultura e dallo sport, tre settori profondamente colpiti dalla pandemia.

Economia della condivisione e rafforzamento dei corpi intermedi

Chiediamo che le azioni delle imprese possano essere distribuite ai dipendenti gratuitamente e in condizioni di favore, per cementare il rapporto tra manager, azionisti e lavoratori e dare maggior dignità al terzo settore, rilanciando anche il dialogo con i corpi intermedi.

Più vicini ai territori

Il nostro partito deve tornare ad essere il partito della prossimità, soprattutto nei territori più difficili come quelli di montagna o le zone colpite dal sisma in Centro Italia. La prossimità si realizzerà attraverso il lavoro con sindaci e amministratori locali.

Le sfide europee

Il futuro dell’Europa passa attraverso tre snodi decisivi per il nostro paese. Il primo, Next Generation EU, mette al centro la solidarietà e la sostenibilità, l’esatto opposto dell’austerity del passato. Il nostro obiettivo è renderlo uno strumento strutturale nell’UE, non solo un’iniziativa congiunturale.

Il secondo è stipulare un nuovo patto di stabilità, basato su sostenibilità verde e sociale. Il terzo, l’Europa sociale, deve far coesistere apertura e protezione, continuando il lavoro avviato con il piano SURE.

L’Europa dei diritti è il nostro tratto distintivo ed è per questo che chiediamo ad alta voce che Patrick Zaki diventi cittadino europeo e cittadino italiano. Tutti devono godere degli stessi diritti in Europa; la recente risoluzione che dichiara l’Unione una LGBTQ Freedom Zone è un importante passo in questa direzione. Allo stesso modo ci dovremo battere per un patto migratorio migliore rispetto a quello attuale.

Una cura per la democrazia

Sette governi in dieci anni, con sei primi ministri, indicano che la nostra democrazia è malata. Per curarla bisognerà intervenire in quattro ambiti. Primo, la riforma dei regolamenti parlamentari, per limitare il più possibile i cambi di casacca. Secondo, l’introduzione della sfiducia costruttiva per garantire la stabilità del sistema politico. Terzo, una nuova legge elettorale, che permetta ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti, superando le liste bloccate. Quarto, un’iniziativa forte per applicare l’art. 49 della Costituzione sui partiti.

Giù le maschere

Il rapporto tra di noi deve essere sempre a viso aperto. Verificheremo nei gruppi parlamentari le proposte e i temi, ma dopo la verifica sarà necessaria la coerenza. Dobbiamo avere un senso del limite, del decoro e del rispetto.

La quinta rivoluzione: quella digitale

La transizione digitale è al cuore di Next Generation EU. La pandemia ha accelerato la rivoluzione digitale nel nostro paese in tutti gli ambiti: la scuola, il lavoro, l’economia e la politica non possono più ignorare il suo ruolo. Bisogna garantire che queste nuove forme di partecipazione non si traducano in forme irreversibili di concentrazione economica nelle mani di pochi e promuovere una cittadinanza digitale a livello europeo, mettendo al centro la persona, per competere con Stati Uniti e Cina.

Che tipo di partito vogliamo?

Il PD non può essere il partito delle correnti, dobbiamo superare questa visione se vogliamo ricostruire un partito forte. Oggi si oppongono due modelli: quello leaderistico e quello totalmente orizzontale. Il nostro deve essere realmente democratico: aperto, inclusivo e partecipato. Nella seconda metà dell’anno lanceremo le Agorà Democratiche, un nuovo strumento per aprire le porte del partito, radicarlo sui territori, valorizzare il contributo e le sollecitazioni della società civile. Vi chiediamo un aiuto per organizzarle.