Notizie regionali

Ordinanza del Presidente della giunta Regionale n. 44 del 03 maggio 2020

Pubblichiamo, in forma integrale, l’ultima Ordinanza della Presidenza della Regione riguardante ulteriori disposizioni sulle misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica di virus COVID-19.

Note per la trasparenza:
Alla luce dell’esperienza maturata e dei dati epidemiologici e sanitari raccolti, vengono adottate misure di adeguamento delle restrizioni disposte con precedenti provvedimenti.

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 59 del 3 maggio 2020

Il Presidente

Visti l’art. 32 e 117, commi 3 e 4, Cost.;
Visti l’art. 32 l. 833/78, l’art. 117, d.lgs. 112/98, l’art. 50, comma 5, d.lgs. 267/00;

Viste le proprie ordinanze di contenimento del contagio da Covid-19;

Visto il D.L. 25.3.2020, n. 19;

Rievato, sulla base dei dati forniti in data 3 maggio 2020 da Azienda Zero, che la situazione del contagio da Covid-19, registra n. 1053 soggetti ricoverati, con riduzione di 134 unità rispetto al 30 aprile 2020 (n. 1187), di cui n. 103 in terapia intensiva, in costante riduzione (120 il 30.4.2020) e conseguente sempre più tranquillizzante disponibilità di corrispondenti posti letto attrezzati, n. 7299 soggetti positivi (8601 il 30.4.2020) e n. 6830 soggetti in isolamento domiciliare (7886 al 30.4.2020), con evidente rapida riduzione di centinaia di unità in due giorni, dati che evidenziano un sempre maggiore contenimento del contagio e una situazione di piena compatibilità con le risorse delle strutture sanitarie regionali anche per il caso, non prospettabile allo stato sulla base degli indici disponibili, di ripresa del contagio;

Ritenuto prevalente, alla luce dell’esperienza maturata, agli effetti del contenimento del contagio, la misura del distanziamento sociale e dell’utilizzo di dispositivi personali quali mascherine e guanti o analoghe protezioni rispetto all’isolamento domiciliare, sia nell’ambiente di lavoro e quindi con riferimento a tutti i lavoratori, sia in relazione a tutti gli ambienti di compresenza di persone, quali mezzi di trasporto, esercizi commerciali, attività economiche e comunque collettive con accesso di terzi, strutture sanitarie e socio-sanitarie, con conseguente possibilità di estensione della movimentazione delle persone nel rispetto di tali condizioni;

Ritenuto che l’ampliamento delle possibilità di spostamento nel rispetto delle suddette modalità risponde ad esigenze, a distanza di quasi due mesi dall’inizio della rigorosa limitazione degli stessi, di tutela della salute individuale e collettiva, oltreché di compatibile perseguimento di esigenze di interesse economico fondamentali per la tenuta del tessuto sociale;

Ritenuto di integrare, per quanto appena esposto, le misure finalizzate al contenimento del contagio fin qui adottate prevedendo ulteriori possibilità di controllata e regolata attività di spostamento, funzionale al perseguimento di esigenze di salute individuale cooperanti con quelle specifiche di contenimento del contagio, nel rispetto di pertinenti protocolli di tutela sanitaria, nonché di svolgimento di attività produttive pure nella rigorosa ottemperanza di documenti tecnico-scientifici finalizzati a garantire la tutela della salute delle persone interessate;

Considerato che il DPCM 26.4.2020 elimina l’ambito comunale come delimitazione dello spostamento giustificato necessariamente da ragioni rafforzate di assoluta urgenza, previste per lo spostamento tra Regioni, potendo, all’interno dell’ambito regionale, essere effettuato lo spostamento delle persone per ragioni di necessità, salute e lavoro, da individuarsi in coerenza con le previsioni statali e regionali sulle aperture di attività;

Evidenziato che negli ambienti di lavoro la tutela della salute degli operatori è garantita dal rafforzamento delle misure operato con il protocollo firmato dalle parti sociali il 24 aprile 2020 e che ogni ulteriore modifica nonché ogni analoga disciplina per settori speciali deve intendersi richiamata e resa operante e vincolante con la presente ordinanza;

Ritenuto di confermare l’obbligo per esercenti di attività economiche e di contatto sociale di consentire la presenza di persone solo se distanziate di un metro, munite di mascherine e guanti o liquido igienizzante;

Visto il D.P.C.M. 10.4.2020; Visto il D.P.C.M. 26.4.2020;

Richiamato quanto dedotto nella motivazione della propria ordinanza n. 37 del 3.4.2020 in ordine al potere di ordinanza regionale;

Dato atto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale,

ordina

1. nel territorio regionale

Le visite a congiunti sono ammesse in tutto il territorio regionale se riguardanti il coniuge, il partner convivente, il partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge);

2. Distanziamento
Il distanziamento non si applica tra persone conviventi;

3. Misure di prevenzione generale nell’intero territorio regionale Spostamenti

In tutti i casi di uscita dalla proprietà privata, è obbligatorio l’utilizzo di mascherina, o altro strumento di copertura di naso e bocca, e di guanti, o di liquido igienizzante. Non sono soggetti all’obbligo di utilizzo di mascherina o altro strumento di copertura di naso e bocca i bambini al di sotto dei sei anni e i soggetti con forme di disabilità. Per coloro che svolgono attività motoria intensa non è obbligatorio l’uso di mascherina o copertura durante l’attività fisica intensa, salvo l’obbligo di utilizzo alla fine dell’attività stessa;

4. Attività motoria e sportiva nel territorio regionale

È consentito lo svolgimento individuale o con componenti del nucleo famigliare di attività sportiva o motoria quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, camminata, corsa, ciclismo, tiro con l’arco, equitazione, tennis, golf, pesca sportiva, canottaggio, ecc… Al fine di svolgere l’attività motoria o sportiva di cui sopra, è consentito anche spostarsi con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere tali attività, nei limiti del territorio regionale; è consentita l’attività motoria collegata all’addestramento di animali all’aperto;

5. Attività agonistica in impianti sportivi

È consentita la pratica motoria o sportiva individuale nel rispetto del distanziamento di almeno due metri, per atleti professionisti o non professionisti di sport individuali e non individuali, in funzione dell’allenamento agonistico, anche presso impianti sportivi al chiuso o all’aperto ma in ogni caso a porte chiuse, incluse le piscine;

6. Spostamento verso seconde case e altri beni mobili

È consentito lo spostamento verso e dalla seconda casa o presso camper, roulotte, imbarcazioni, velivoli, veicoli d’epoca o da competizione, in proprietà o locazione nel territorio regionale, ai fini dello svolgimento di attività di manutenzione da parte del proprietario o del locatario, fatta salva la possibilità di lavori per mezzo di operatori professionali;

7. Parchi, giardini e ville pubbliche

Sono riaperti parchi e giardini anche di ville pubbliche.

8. Chiusure festive di esercizi commerciali

È disposta la chiusura nei giorni festivi degli esercizi commerciali di vendita generi alimentari, apparecchi elettronici e telefonici, di elettrodomestici, ferramenta, illuminazione, fotografia, salva la vendita a domicilio o per asporto;

9. Modalità di accesso agli esercizi commerciali e misure precauzionali
L’accesso agli esercizi commerciali avviene ad opera di un componente di ciascun nucleo famigliare, salvo accompagnamento di minori di anni 14 o di persone non autosufficienti.

Negli esercizi commerciali e di servizio si applicano le disposizioni di cui all’allegato 1).

10. Commercio con consegna a domicilio

È sempre ammesso il commercio con consegna a domicilio relativamente alle attività commerciali sospese, con garanzia di distanziamento personale e con uso almeno di mascherina e guanti;

11. Vendita di cibo a domicilio

È ammessa la vendita di cibo con consegna a domicilio, con rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto e con obbligo di uso per l’operatore almeno di mascherina e guanti;

12. Vendita di cibo da asporto

È consentita la vendita di cibo da asporto. La vendita per asporto sarà effettuata previa ordinazione on-line o telefonica, garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano dilazionati nel tempo e comunque, negli spazi esterni anche di attesa, nel rispetto del distanziamento di un metro tra avventori e con uso da parte degli stessi di mascherina e guanti o garantendo l’igiene delle mani con idoneo prodotto igienizzante, e consentendo, nell’eventuale locale interno, la presenza di un cliente alla volta, con mascherina e guanti o garantendo l’igiene delle mani con idoneo prodotto igienizzante, e stazionamento per il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce; gestore ed addetti devono essere muniti di mascherina e guanti; rimane sospesa ogni forma di consumo sul posto ed è confermata la possibilità di consegna a domicilio; è comunque ammesso l’acquisto di cibo, rimanendo all’interno del veicolo, presso le strutture dedicate, senza uscita di passeggeri;

13. Uso di veicoli privati con passeggeri

L’uso di veicoli privati con passeggeri a fini lavorativi diversi dal trasporto pubblico, è soggetto alle misure valide per l’ambiente di lavoro dell’azienda interessata; l’uso di veicoli privati con passeggeri non conviventi avviene garantendo il distanziamento delle persone di almeno un metro o l’uso di mascherine o altra idonea copertura di naso o bocca e uso di liquido igienizzante;

14. Misure precauzionali negli ambienti di lavoro
Negli ambienti di lavoro si applicano le disposizioni di cui agli allegati nn. 2, 3 e 4;

15. Distributori automatici

La vendita mediante distributori automatici è ammessa senza limitazione di luogo; è obbligatorio il distanziamento di un metro e l’uso di mascherina o altra copertura e guanti da parte dei consumatori che prelevano i prodotti o uso di gel;

16. Mercati e commercio senza posto fisso

I mercati e le altre forme di vendita senza posto fisso, aventi ad oggetto generi alimentari, sono ammessi ove svolti in conformità a piani adottati dal sindaco che stabiliscano le seguenti condizioni:

a. nel caso di mercati all’aperto, adozione di perimetrazione;
b. varchi di accesso separati da quelli di uscita;
c. sorveglianza pubblica o privata che verifichi distanze sociali e il rispetto del divieto di assembramento nonché il controllo dell’accesso ed uscita;
d. rispetto delle disposizioni di cui all’allegato n. 1;

17. Vendita in forma ambulante

La vendita di generi alimentari da parte di venditori ambulanti si svolge nel rispetto delle disposizioni comunali e dell’obbligo di distanziamento di m. 1 e con utilizzo di mascherina o copertura di naso e bocca e guanti da parte di venditori e acquirenti o liquido igienizzante;

18. Navigazione
È consentita la navigazione, fatte salve disposizioni restrittive dell’autorità competente sul demanio marittimo;


19. Cimiteri e riti funebri

È consentito l’accesso ai cimiteri nel territorio regionale. Sono consentite le cerimonie funebri con l’esclusiva partecipazione di congiunti e, comunque, fino a un massimo di quindici persone, con funzione da svolgersi preferibilmente all’aperto, indossando protezioni delle vie respiratorie e rispettando rigorosamente la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro;

20. Biblioteche
È consentita l’apertura di biblioteche pubbliche e private per la sola attività di prestito, assicurando che la consegna e la restituzione dei volumi avvenga con modalità idonee ad evitare qualsiasi rischio di contagio;

21. Aree verdi e naturali

Sono consentiti i lavori di sistemazione di aree verdi e naturali, spiagge comprese;

22. Orti, terreni agricoli e boschi

È ammesso lo spostamento anche fuori comune, presso orti, anche sociali e comunali, terreni agricoli e boschi, per attività di coltivazione a fini di autoconsumo, da parte di proprietari e altri aventi titolo;

23. Ambito territoriale di applicazione
Le presenti disposizioni consentono lo svolgimento delle attività da esse previste su tutto il territorioregionale.


24. Norma di rinvio

Per tutto quanto non previsto dalla presente ordinanza, vale il dpcm 26.4.2020 e successive modifiche;

25. Efficacia temporale

La presente ordinanza ha effetto dal 4 maggio 2020 al 17 maggio 2020 incluso;

26. Norme finali

La violazione delle presenti disposizioni comporta l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 4 del decreto legge 25 marzo 2020, n. 19. L’accertamento compete agli organi di polizia di cui all’art. 13 della legge n. 689/81 e le sanzioni pecuniarie sono destinate al conto Iban IT 41 V 02008 02017 000100537110 causale: “Violazione ordinanze regionali Covid 19”;La presente ordinanza viene comunicata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri;

27. La presente ordinanza viene comunicata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri;

28. È incaricata dell’esecuzione del presente provvedimento la Direzione Protezione Civile;

29. Il presente provvedimento non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

30. Il presente atto è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Luca Zaia

Notizie locali

Ripartiamo dal Welfare

Nella serata del 29 aprile, il direttivo del circolo PD di Conegliano si è confrontato online (sì, si può fare!) con i responsabili di alcune associazioni di volontariato tra le molte che, ognuna a modo suo, in questo periodo di emergenza sanitaria hanno continuato ad offrire un sostegno concreto alla popolazione della nostra città, per raccogliere le loro istanze. Ecco cosa è emerso.

Dall’incontro, molto sentito e partecipato, è emerso che, nonostante l’incremento importante di richieste di aiuto, le necessità di base delle fasce più deboli della popolazione sono tutto sommato sotto controllo, grazie alle donazioni e al lavoro di molti volontari (distribuzione di viveri e farmaci alle famiglie più in difficoltà); tuttavia si sono acutizzate alcune criticità, soprattutto di ordine psicosociale, che andrebbero gestite in modo più strutturato da parte dei servizi pubblici territoriali. 

Parliamo della solitudine e della necessità di ascolto soprattutto delle persone più fragili della nostra comunità, perché disabili o anziane, che hanno, in questi mesi, pagato il prezzo più alto di questa emergenza, sia in termini di vite, sia in termini d’isolamento sociale.

Abbiamo poi affrontato il grande tema della ripartenza di molte attività e della necessità di offrire alle famiglie servizi adeguati, che consentano a tutti, uomini e donne, di tornare al proprio lavoro serenamente. In questi mesi, infatti, le famiglie hanno dato fondo a tutte le loro risorse sia economiche che psicofisiche o relazionali, per poter continuare a destreggiarsi tra il lavoro e l’accudimento quotidiano di figli piccoli, familiari disabili o garantire assistenza ai genitori anziani.

Nelle prossime settimane sarà dunque urgente mettere in campo tutte le risorse necessarie per far ripartire con le dovute misure di sicurezza una serie di servizi che già esistono, ma che vanno certamente rafforzati e resi gratuiti.

Stiamo parlando, ad esempio, dei centri estivi per bambini e adolescenti, dei servizi per le disabilità e dei centri diurni per gli anziani, perché nessuno deve essere lasciato indietro in questa fase molto delicata che, se gestita correttamente e con coraggio, consentirà alla nostra città di rimettersi in piedi e riprendere a camminare. 

Tutti servizi che andranno anche in parte ripensati, e che andranno svolti preferibilmente all’aperto, con un’attenzione particolare alla sanificazione degli ambienti.

Ci aspettiamo che, a partire dal Sindaco, ci sia consapevolezza di queste esigenze. Serve urgentemente una variazione di bilancio importante, anche perché servirà un corposo aumento del personale e queste riorganizzazioni prevedono dei costi che in questo momento non è assolutamente giusto far ricadere sui cittadini, specialmente quelli più in difficoltà.

Siamo sicuri che l’amministrazione, se si attiva nel modo corretto, troverà le associazioni di volontariato disponibili a collaborare, ed è auspicabile che tutto ciò venga fatto con la massima condivisione. Da parte dei consiglieri del Partito Democratico ci sarà la massima disponibilità.

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Interpellanza sulla sicurezza dei lavoratori delle cooperative sociali e degli utenti

Alla luce dei dati sui contagi ancora molto preoccupanti diffusi in questi giorni a Conegliano e del decesso per coronavirus di due lavoratori delle nostre cooperative sociali, la consigliera Isabella Gianelloni s’interroga su ciò che succederà nella fase 2 dell’emergenza COVID-19.

“Siamo consapevoli che questa epidemia lascerà un enorme cumulo di macerie economiche, sociali, psicologiche sulle persone, sulle categorie economiche, su giovani e anziani: è il caso di cominciare a organizzare soprattutto il dopo” scrive sul suo blog.

Pubblichiamo qui di seguito il testo della sua ultima interpellanza.

CONSIDERATO CHE

  • l’epidemia di Covid-19 ha avuto effetti pesanti sul nostro territorio, con la perdita di vite umane, anche fra operatori impegnati in servizi socio-sanitario e, d’altro canto, impone un ripensamento delle modalità di intervento in molteplici settori, in primis quelli rivolti alle persone e che comunque comportano rapporti col pubblico;
  • la città di Conegliano, per le caratteristiche di complessità che presenta e la quantità di servizi e strutture aperte al pubblico, si ritrova particolarmente vulnerabile;

VISTO CHE

  • ormai da molti anni molti servizi, dalla gestione di asili alla distribuzione di pasti a domicilio, dalle pulizie in scuole, uffici e locali pubblici al contatto diretto con il pubblico e con persone con diverse fragilità è dato in appalto a cooperative sociali, sia per quanto riguarda direttamente il Comune che l’Ulss e Casa Fenzi;
  • alla luce dell’emergenza sanitaria in atto la sicurezza degli utenti e dei lavoratori, oggi più che mai, deve venire prima di ogni altra considerazione, anche economica;
  • risponde a una specifica esigenza degli Enti Pubblici la propria tutela nel momento in cui si danno in appalto servizi così delicati;

Il sottoscritto consigliere CHIEDE:

  • Se questa Amministrazione, di concerto con l’ULSS e con le autorità a questo preposte, intenda adottare qualche provvedimento affinché, alla luce dell’esperienza dell’epidemia in atto, nello svolgimento dei servizi appaltati alle cooperative sociali siano tempestivamente assunte idonee misure organizzative, di prevenzione e di protezione;
  • Se questa Amministrazione intenda farsi promotrice, anche attraverso la Conferenza dei Sindaci dell’ULSS, nei confronti degli affidatari di servizi e dei propri dipendenti diretti, di percorsi specifici di formazione;
  • Se questa Amministrazione, come già richiesto dalla sottoscritta, intenda richiedere alla Regione un maggiore impegno nell’implementare il personale addetto agli Spisal e ai servizi di controllo della sicurezza nei luoghi di lavoro.

       Il consigliere comunale

   Isabella Gianelloni

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Interpellanza in merito alla situazione dell’IPAB “Casa Fenzi”

Pubblichiamo di seguito l’interpellanza presentata dal Consigliere Alessandro Bortoluzzi in merito alla situazione drammatica creatasi a “Casa Fenzi”, Istituzione di Pubblica Assistenza e Beneficienza presente a Conegliano dal 1870.

PREMESSO CHE 

  • Casa Fenzi è un’IPAB, Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza, presente in città dal 1870 ed offre ospitalità e prestazioni assistenziali agli anziani; 
  • Come noto Casa Fenzi è una delle RSA più colpite dalla diffusione del virus Covid-19, con una percentuale elevatissima di ospiti ed operatori contagiati dal virus; 
  • Purtroppo, oltre a 9 ospiti ed 1 operatore di una cooperativa deceduti con sicura positività al Covid- 19, nei mesi di marzo ed aprile tra gli ospiti si è registrato un numero elevatissimo di decessi che, secondo i medici della struttura, sono avvenuti con sintomi dati dal Covid 19; 
  • La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso, a seguito di denuncia querela presentata da alcuni famigliari degli ospiti deceduti, ha aperto un procedimento penale e disposto procedersi con delle autopsie; 
  • L’organo di governo dell’Ente è il Consiglio di Amministrazione, e si compone di 5 membri, la cui nomina è riservata al Sindaco del Comune di Conegliano; 
  • L’attuale consiglio, sin dal suo insediamento avvenuto il 29/12/2018, è composto da 4 membri, perché un componente nominato ha ritenuto di non accettare l’incarico e sino ad oggi non è mai stato sostituito; 
  • Nella distinzione dei ruoli e senza invadere il campo della Magistratura, posto che la nomina del CDA è riservata al Sindaco, Vi è indubbiamente la necessità di aprire una riflessione su quanto accaduto anche per capire come può essere ristabilito al più presto il rapporto di fiducia con il personale, gli ospiti ed i loro famigliari; 
  • A tal fine appare dunque necessario convocare in consiglio comunale il presidente del CDA di Casa Fenzi per una audizione; 

tanto premesso i sottoscritti consiglieri 

CHIEDONO 

  • Quale sia il numero di decessi registrato tra gli ospiti della struttura nei mesi di gennaio, febbraio, marzo ed aprile 2020, distinti per ciascuna settimana; 
  • Quale sia l’attuale numero degli ospiti presenti in struttura, e la più aggiornata situazione degli ospiti con accertata positività al Covid 19; 
  • Quali siano le iniziative adottate dall’Amministrazione Comunale, in primis dall’Assessore dott.ssa Sonia Colombari con delega alle Politiche per la terza eta’, a seguito della allarmante relazione di Casa Fenzi del 3 aprile 2020;
  • Se l’Amministrazione Comunale intenda convocare nel prossimo consiglio comunale il Presidente del CDA Signor Gianni Zorzetto per una audizione, come peraltro avvenuto in più occasioni anche in passato con i Presidenti pro tempore. 

Andrea Barazzuol 

Laura Rossetto 

Italo Rebuli 

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Osservazioni al PUT – 1A parte

IL TEMA DELLA SOSTA

Il P.G.T.U., nelle sue articolazioni tematiche, ha quasi dimenticato il problema della sosta – che è componente strategica della mobilità urbana – riservando a questo argomento una  corposa componente di indagine, una rilevazione dello stato di fatto degli stalli a pagamento e di quelli dei parcheggi scambiatori, ma senza una programmazione previsionale di modifica dell’attuale situazione, se si esclude l’eccezione rappresentata dalla realizzazione di un parcheggio di superficie in Via Nazario Sauro, sicuramente utile ma insufficiente, dato che non è in grado di coprire nemmeno un terzo degli stalli soppressi in Via Rosselli ora Via Vespucci lato est.

Eppure le condizioni per una riprogrammazione del sistema della sosta doveva rappresentare una priorità, se non altro per la sostanziale certezza della eliminazione dei parcheggi insistenti sul sedime dello sbocco ad est della Via Amerigo Vespucci e di quelli insistenti attualmente in Viale Carducci e destinati a durare solo fino alla realizzazione della Piazza Carducci. A ciò si deve aggiungere l’incertezza riguardo ai parcheggi di Via Pittoni e di Via del Rujo, che insistono su area privata concessa in comodato d’uso all’amministrazione e quindi del tutto precari.

In assenza di adeguati parcheggi di prossimità si rischia di mettere in pericolo la stessa sopravvivenza di tutte le attività del centro città che costituiscono, oltretutto, un fondamentale servizio di presidio del territorio.

Delegare, in questo contesto, la soluzione della sosta al recupero, totalmente incerto nei tempi e nei costi, dell’area ex ZOPPAS è dunque quanto di più irresponsabile.

Riguardo l’area in questione, il progettista del piano deve prendere sommessamente atto che “allo stato attuale non esiste ancora uno scenario definitivo relativamente al recupero e all’ipotesi di intervento nel sito”.

È la “prova provata” di quanto si è sostenuto più volte: quando mancano gli obiettivi di piano e l’amministrazione non delinea le linee strategiche il progettista è privo di punti di riferimento.

La mancanza di qualsiasi scenario non consente di ragionare su una proposta di viabilità interna, di cui pure si sentirebbe la necessità. 

Ad ogni modo, e quale sia il futuro assetto dell’area, va tenuto conto che:

  • l’area stessa è particolarmente estesa;
  • si sviluppa immediatamente a ridosso del centro storico;
  • deve fare i conti con la barriera della linea ferroviaria;
  • la rete viaria limitrofa appare allo stato attuale a livelli di servizio appena accettabili nelle ore di magra mentre, in quelle di punta, raggiunge la saturazione in alcuni nodi, come ad esempio quello semaforizzato tra via Battisti e via Manin.

La progettazione di un sottopassaggio che crei un collegamento tra l’area in questione e Via Colombo (in corrispondenza del parcheggio retrostante l’edicola), magari anche solo pedonale, ma meglio se veicolare, è una prospettiva che meriterebbe di essere valutata; allo stesso modo meriterebbe di essere valutato il prolungamento di Via Maestri del Lavoro e la sua interconessione con la viabilità interna in corso di realizzazione.

Sono interventi utili anche per decongestionare il nodo del Cavallino, oltremodo saturo.

L’area quindi dovrà assolvere fin da ora, come minimo, alla necessità di un sistema scambiatore opportunamente collegato alla modalità dei servizi ferroviari e della mobilità pubblica, al centro città e al centro storico, con un sistema integrato di collegamento funzionale, culturale e sociale.

Il PGTU sembra invece muoversi in direzione diversa: in buona sostanza si vuole disincentivare la sosta lunga liberando una buona parte degli stalli nei parcheggi di via del Ruio e via Pittoni. 

Per rispondere alle necessità di chi per i motivi più vari (lavoro, studio, accesso alla stazione dei treni, oppure fruire liberamente del centro cittadino e fare acquisti) lascia l’auto in sosta per più ore, il PGTU pensa a parcheggi periferici serviti da bus navetta.

Testualmente si legge: 

In accordo con il gestore del servizio di trasporto pubblico MOM e con l’Amministrazione, si è deciso di valutare la possibilità di realizzazione di un servizio bus navetta, di collegamento tra la stazione dei treni e i parcheggi di via Filzi e via San Giuseppe e il parcheggio delle piscine di via Calpena (intervento collegato a quelli della sosta sopra descritti).

È questa soluzione su cui non si concorda assolutamente: al di là dei costi elevati di un simile servizio (nessuna preventivazione al riguardo!), è impensabile che chi sino ad oggi si è servito quotidianamente (e gratuitamente) dei parcheggi di Via del Ruio e Via Pittoni possa un domani accettare di sostare in parcheggi dislocati in area periurbana o periferica e servirsi poi di bus navetta, a pagamento.

Si rischia di mettere in serio pericolo il futuro accesso al centro città e al centro storico.

Parte dell’area ex Zoppas deve quindi continuare ad essere sede di scambio intermodale e deve mantenere le funzioni di area di sosta, anche medio – lunga, per chi vuole accedere ad un centro città ove, peraltro, per la pedonalizzazione di Via Carducci e per il nuovo assetto di Via Colombo, gli stalli di sosta saranno sensibilmente ridotti.

Va poi valutata l’acquisizione di aree a ridosso del centro, libere ma anche non libere, per la loro trasformazione in aree di servizio pubblico per la realizzazione di stalli di sosta.

Ove vige la sosta a pagamento, è evidente la necessità di intervenire per rimodulare le zone tariffarie: la zona A è infatti eccessivamente estesa. Nelle zone a più alta densità di attività commerciale vanno individuati stalli ad alta rotazione.